Salve a tuttɜ e benvenutɜ ad una nuova edizione di Cose Che! Ci vediamo dopo due settimane perché purtroppo tra impegni, energie e vita il mio attuale stile di scrittura di questa newsletter (raccolta dei link e dei contenuti durante la settimana, con scrittura quasi tutta assieme nel weekend) si sta rivelando poco sostenibile. Niente paura, per ora! Ho già delle idee, vediamo intanto se riuscirò ad applicarle!
Intanto: questa settimana parliamo, tra le altre cose, di Europa e di un nuovo regolamento che cambierà il modo in cui viviamo la tecnologia noi persone europee, di un libro che parla di un corpo normale in una società patriarcale e di un brano di un twink che spacca un sacco. Iniziamo!
Cose che tech
Disservizio - Elon Musk è finito al centro di un caso riguardante la guerra in Ucraina. Il miliardario, all’inizio del conflitto, aveva infatti offerto supporto al paese tramite la fornitura di apparecchiature per connettersi al servizio di internet satellitare Starlink. Peccato che la sua nuova biografia riveli come Musk abbia poi deciso di togliere questo accesso, secondo lui per evitare il coinvolgimento in “enorme atto di guerra”. Secondo i portavoce ucraini, questo disservizio volontario sarebbe costato delle vite, visto che avrebbe impedito di distruggere parte dell’arsenale russo con attacchi drone.
DMA - Ne avevamo parlato, ma ora è uscita la lista ufficiale dei servizi che, nell’Unione Europea, dovranno garantire l’interoperabilità o la disponibilità di app di terze parti secondo il nuovo Digital Markets Act (DMA). Questa nuova legislazione, che vuole smontare gli ecosistemi chiusi, sarà applicata ufficialmente da marzo 2024. Sono esclusi i servizi abbastanza piccoli a livello di utenti o di quote di mercato, come il motore di ricerca Bing e iMessage di Apple. Rimane comunque un cambiamento potenzialmente enorme per l’esperienza europea di utilizzo della tecnologia, visto che sono inclusi iOS (fino ad ora chiuso ad app fuori dall’App Store) e Whatsapp (che dovrà essere ora in grado di comunicare con altri servizi di messaggistica).
Cose che spazio
Avanzare - Dopo la Luna (verso cui ora anche il Giappone ha lanciato una sonda), ora l’India punta al Sole: l’agenzia spaziale indiana ISRO ha infatti lanciato la settimana scorsa una satellite per studiare la nostra stella.
Intanto il lander e il suo piccolo rover hanno fatto il loro: abbiamo qualche video e qualche immagine, ed è sono stati rivelati diversi elementi tramite uno spettrometro laser. Ora la sonda, che va ad energia solare, andrà in modalità riposo, e non è detto che si risveglierà (e va bene anche così, la missione principale era quella di allunare e raccogliere una serie di dati).
Cose che leggo
Normalità - Finalmente ho superato il blocco verso la lettura (raggiunto iniziando alcuni libri ma non riuscendo a finirne nessuno) grazie al breve ma interessante “Brutta - Storia di un corpo come tanti” (Rizzoli) di Giulia Blasi. È il suo primo libro che leggo, e mi è piaciuto molto, , nonostante alla fine sia “solo” una raccolta di ragionamenti e storie della sua vita e del suo corpo. Penso fornisca una prospettiva interessante su cosa vuol dire esistere nella nostra società patriarcale, binaria, discriminante dei corpi non conformi. Non vedo l’ora di leggere gli altri libri, e nel frattempo sto recuperando le varie edizioni della sua newsletter, Servizio a domicilio, che sta esplorando in queste settimane la violenza maschile in un ragionamento a puntate (qua in ordine: Tre domande sulla violenza maschile; Legiferare contro la violenza di genere; La "crisi del maschio" non è una crisi, è una scusa).
Enclavi - Brevissima storia di Tien-tsin, la poco conosciuta (perché durata molto poco) colonia italiana in Cina (articolo di L’Essenziale)
Typeform - Come e perché Monotype ha praticamente un monopolio quando si tratta di font (articolo de Il Post)
Cose che vedo
Le colpe dei padri - La settimana scorsa ho visto Oppenheimer, l'altro film evento dell'estate dopo Barbie, anche se ovviamente si tratta di pellicole molto diverse. In questo caso si intersecano diverse cose (una biografia interessante legata a eventi storici e scientifici di portata globale, lo stile cinematografico di Nolan, una fotografia incredibile) per un film che secondo me vale la pena vedere, nonostante i difetti (primo tra tutti, la marginalità delle donne, nonostante la presenza di personaggi storicamente molto interessanti).
Personalmente vedere questo film mi ha ritirato fuori una profonda (e, per una volta, motivata) angoscia che avevo già nei confronti delle armi nucleari, che tra l’altro è tra gli obiettivi espliciti della pellicola. Non hanno aiutato tutta una serie di video che ho visto, tra cui questo di Kurzgesagt sulla rapidità e l’impatto di una guerra nucleare, minuto per minuto, o quest’altro sempre loro che parla degli effetti di una bomba atomica su una città. Io, comunque, ogni volta come Philomena Cunk in questo video.
2x - Altri video da Youtube di queste ultime due settimane:
Il cemento è una sostanza dal forte impatto ambientale, non solo per alcuni procedimenti energeticamente intesi, ma anche per alcuni passaggi che rilasciano, a prescindere dalla fonte energetica, grandi quantità di CO2. Ma un cemento a impatto zero è possibile e forse anche vicino, come spiega questo ottimo video (10 minuti e 48 i Engineering with Rosie)
Ormai l’elettronica digitale costa talmente poco che abbiamo microprocessori ovunque, anche solo per controllare l’accensione di una lampadina. Bhe, non serve: a volte, come nel caso dei lampioni, bastano pochi componenti semplicissimi, per un risultato apparentemente ignorante, ma in realtà estremamente elegante. (19 minuti e 20 di Technology Connections)
Nel Regno Unito il termine “city” è del tutto arbitrario, con risultati buffi (se siete dellɜ nerd certosinɜ) (e lo siete) (11 minuti e 13 di Jay Foreman della serie Map Men)
Un ufficio dentro un ascensore, perché sì (4 minuti e 15, di Tom Scott)
Una versione semplificata di Minecraft per una calcolatrice, con soluzioni elegantissime e uno spiraglio a cosa vuol dire lavorare con sistemi di calcolo limitati e le loro specifiche tecniche (14 minuti e 43 di The Science Elf)
Una ricerca di un tempo preciso che in realtà racconta tutti i diversi numeri e infiniti matematici, e la nostra incapacità di avere numeri “soddisfacenti” per un fenomeno arbitrario (17 minuti e 33 di Up and Atom)
Le sfide che sono tra noi e il tornare ad avere dei dirigibili per il trasporto di merci e persone, che avrebbero un sacco i vantaggi in termini di costi, efficienza e impatto ambientale (21 minuti e 27 di Veritasium)
I nodi sono una cosa seria e complicata, quando si inizia a ragionarci matematicamente, con un sacco di applicazioni per il mondo reale (35 minuti e 21, sempre di Veritasium)
Il ruolo dei manager esiste per rendere più digeribile il capitalismo (o almeno, questa è la sua origine storica) (15 minuti e 19 di Second Thought)
La tragica storia dell’uomo che ha scoperto perché un sacco di donne morivano di parto negli ospedali dell’800, paradossalmente più di quante ne morissero con le normali ostetriche (spoiler: non si sapeva nulla dei microbi, e i dottori passavano da dissezionare cadaveri a far partorire persone), e di come per decenni la sua ricerca non sia stata ascoltata, anzi (48 minuti e 50 di Vsauce2)
Cose che ascolto
Lista sparsa di brani di questo ultimo periodo:
i don’t dance di I Hate Myself Because (Youtube, Spotify); cassa dritta, una chitarra presentissima e una voce che è un lamento, malinconica, scoraggiata
Waltz 2 di Dmitri Shostakovich (Youtube, Spotify); un valzer su cui si compone una melodia incredibile, a cui ci si può solo abbandonare
Etude No. 2 di Jean Sibelius (Youtube, Spotify); continuando sulla musica classica, un pezzo con un piano che viaggia, sempre in sospensione, in anticipazione continua, che non sembra mai risolversi
Don’t Let Me Be Misunderstood di Santa Esmeralda (Youtube, Spotify); un classico che conoscevo solo in questa versione, ma scopro invece che prima ancora era stato reso famoso dai The Animals (famosi per the House of the Rising Sun, un altro brano non originale di cui i Santa Esmeralda hanno fatto una loro versione). Sono quattro interpretazioni a coppie molto diverse tra di loro, ma tutte meritevoli.
Rush di Troye Sivan (Youtube, Spotify; il video ha diversi elementi espliciti, NSFW); il pezzo queer del momento, almeno nella mia bolla, che sicuramente racchiude bene il mood di una serata divertente e con un bel flow.
E questo è tutto per questa settimana! A lunedì prossimo!
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